Investire in crowdfunding: le agevolazioni fiscali

La Manovra Finanzia 2019,  con la legge 148 del 30 dicembre 2018, art.1, comma 218 ha introdotto un’aliquota maggiore pari al 40%; ciò ha permesso alle persone fisiche di usufruire di detrazioni IRPEF e alle persone giuridiche di deduzioni IRES.

L’unica tipologia di crowdfunding che consente di beneficiare delle agevolazioni fiscali è proprio l’equity crowdfunding.

Che cos’è l’equity crowdfunding?

L’equity crowdfunding è una forma di finanziamento che si concretizza con la raccolta di soldi tramite il web o piattaforme apposite. Le piattaforme di crowdfunding rappresentano una vetrina virtuale molto attrattiva perchè i progetti ricevono una maggiore visibilità che si traduce in una facile reperibilità di fonti di finanziamento.

Equity crowdfunding: equo scambio

L’impresa per finanziare il proprio progetto può raccogliere fondi in cambio di quote della società. La società o l’ imprenditore individuale che decide di investire avrà la possibilità di cedere in futuro le quote acquistate, ad un valore più alto del prezzo di acquisto, producendo il capital gain, ossia un profitto. Colui che investe è tutelato da un regolamento della Consob; inoltrele stesse piattaforme di equity crowdfunding sono vigilate dalla Consob perché la società potrebbe essere esposta al rischio del fallimento oppure non potrebbe essere mai acquistata.

Chi sono i soggetti beneficiari dell’equity crowdfunding?

Le agevolazioni previste per l’equity crowdfunding disciplinate dall’art. 29 commi 1, 4 e 7 del D.L. n. 179/2012   riconosciute a chi  ha deciso di investire in start up e PMI innovative interessano i :

soggetti passivi IRES, come stabilisce il Titolo II del TUIR

  • società di capitali;
  • gli enti pubblici e privati diversi dalle societa’, i trust che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale nonché gli organismi di investimento collettivo del risparmio, residenti nel territorio dello Stato;
  • gli enti pubblici e gli enti privati, diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello Stato, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;
  • le società e gli enti di ogni tipo, compresi i trust, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato

soggetti  passivi IRPEF come stabilito al Titolo I del TUIR:

  • persone fisiche,
  • imprenditori individuali,
  • soggetti che producono redditi in forma associata
  • enti non commerciali,

Qauli agevolazioni fiscali per chi investe in equity crowdfunding?

  • aliquote straordinarie: per l’anno 2019 sono pari al 40% con un risparmio fiscale massimo di 400.000 € annui (con un investimento pari a 1.000.000 €).
  • aliquote ordinarie: dal 1° Gennaio 2017 e valide fino al 31 dicembre 2025 sono pari al 30%. Alle  persone fisiche è riconosciuta una detrazione ai fini IRPEF lorda pari al 30% della somma investita, per un valore massimo di investimenti pari a 1.000.000 € l’anno. Il risparmio fiscale massimo può essere di 300.000 € annui.

Limiti delle agevolazioni fiscali

  • la detrazione del 40% è valida solo per l’anno 2019;
  • non è possibile cedere le quote a  titolo oneroso prima dei tre anni, diversamente non è possibile più usufruire del beneficio;
  • non tutte le società possono beneficiare di questa agevolazione. Infatti sono escluse le start up innovative e gli incubatori certificati, al fine di evitare detassazioni illegittime.

Vantaggio: se la detrazione fiscale è maggiore delle imposte IRPEF da pagare è possibile usarla per abbattere l’IRPEF anche negli anni successivi, fino ad un massimo di tre.

Permanenza dell’ agevolazione  fiscale

Affinché sia possibile godere del vantaggio fiscale derivante dall’investimento in una startup innovativa, è necessario che nei 3 anni successivi permangono i seguenti requisiti:

• la quota di capitale sociale derivante dall’investimento non venga ceduta a titolo oneroso;

• il socio investitore non receda o non venga escluso dalla società;

• la società non perda i requisiti di startup innovativa.

Documenti da inserire in dichiarazione dei redditi ai fini dell’agevolazione fiscale?

  • copia del piano d’investimento della start up contenente l’oggetto dell’attività, le informazioni specifiche sui prodotti e l’andamento anche prospettico dell’attività (business plan).
  • certificazione con la quale la startup innovativa prova di aver rispettato il limite dei 15 milioni di € di investimenti ricevuti;
  • certificazione dell’importo sul quale spetta la detrazione/deduzione, entro 60 giorni dal conferimento ricevuto;

Detrazioni fiscali: quali modelli vanno presentati?

Le  persone fisiche dovranno presentare il Modello Redditi PF e, in particolare, dovranno compilare il rigo RP80 – “Detrazioni per investimenti in Start up” presente nel Quadro RP, Sezione VI.

Le società di capitali, essendo soggetti IRES, hanno l’obbligo di compilare il modello Redditi SC: dovranno, dunque, inserire gli importi investiti in startup innovative indicandoli nel Quadro RS – Prospetto vari –, che racchiude i righi dal “RS 160” al “RS 179.

Sperando di aver fatto cosa gradita con questa sorta  di mini guida vogliamo ricordarvi che il gruppo euromedian è sempre a disposizione per chiarire ogni Vostro dubbio.  Siamo felici di aiutarvi.

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